QUALE ATTIVITA’ FISICA PER CHI HA UN LINFEDEMA? I CONSIGLI DEL DOTTOR ANTONIO MANDER

Scritto da Pino Dellasega

26/02/2018

Di seguito l’interessante articolo del dottor Antonio Mander che evidenzia l’importanza, per le persone affette da LINFEDEMA, dell’Attività Fisica Adattata (AFA) come il NORDIC WALKING e la sua evoluzione, IL NORDIC POWER, utilizzando i bastoncini appesantiti Hercules ed Athena (Pino Dellasega).

QUALE ATTIVITA’ FISICA PER CHI HA UN LINFEDEMA ?
(a cura del Dottor Antonio Mander)

I giornali , la televisione i social sottolineano sempre più frequentemente l’importanza di una regolare attività fisica per mantenere lo stato di salute o per recuperarla quando questa risulta compromessa da una malattia. Questo è sicuramente vero, ma esistono anche tante informazioni sbagliate che possono ingenerare comportamenti potenzialmente dannosi.

Di seguito vogliamo fornire una sorta di vademecum per chi vuole avvicinarsi ad una attività fisica e farla in tutta sicurezza.

Prima di tutto bisogna scegliere il tipo di attività fisica adatta alla propria situazione , che può essere variabile in rapporto all’età, alla costituzione fisica, all’origine del linfedema.

E’ facilmente intuibile che le condizioni fisiche di una persona di 70 anni sono diverse da quella di una di 40 anni , così come la presenza di un eccesso ponderale condiziona la pratica di una attività rispetto ad una persona normopeso, inoltre il grado del linfedema e la causa sono ulteriori fattori da tenere in considerazione.

Nella costituzione fisica, biotipo, ha una notevole importanza l’eccesso ponderale che è molto spesso associato al linfedema, soprattutto degli arti inferiori, in questo caso l’obiettivo dell’attività fisica deve necessariamente avere come obiettivo anche la perdita di peso, con una specifica attività e con un supporto nutrizionale. In tutti i casi, ma soprattutto nei pazienti obesi, deve esse fatta una attenta valutazione delle condizioni cardiovascolari e respiratorie. La presenza di un linfedema di qualsiasi grado, ma chiaramente con maggiore importanza per quelli di grado elevato, comporta una asimmetria degli arti che determina, sia in condizioni statiche e in maniera maggiore in quelle dinamiche, una alterazione della postura e della distribuzione del carico del peso corporeo. La presenza di lesioni cutanee sono altri fattori da tenere presente soprattutto se si propone una attività in acqua.

Limitazioni possono essere indotte anche dalla presenza del tutore elastico che è sempre consigliabile indossare durante l’attivita’ fisica.

Tra gli altri fattori dovremo tener conto della causa del linfedema: se si stratta di un primitivo o di un secondario e tra questi, soprattutto, quello oncologico.

Nei pazienti affetti da linfedema di origine oncologica infatti oltre al linfedema bisogna tener conto di tutte le altre limitazioni che sono secondarie alla sede della neoplasia e agli esiti delle terapie a cui viene sottoposto il paziente, terapia chirurgia, chemioterapia, radioterapia.

Infatti nella valutazione dei pazienti con linfedema oncologico, per dare indicazioni su una specifica attività, bisogna tener conto di eventuali limitazione che possiamo suddividere schematicamente in limitazioni di carattere generale ed organo specifiche. Per limitazioni generali intendiamo quelle problematiche che sono comuni a tutte le patologie oncologiche come quelle derivanti dalla chemioterapia e dalla radioterapia principalmente, mentre per limitazioni organo specifiche si intendono quelle che sono correlate all’organo colpito dalla neoplasia . A titolo di esempio rientrano tra quelle generali le limitazioni indotte dalla chemioterapia sull’emocromo ( anemia o piastrinopenia ) o sui nervi periferici ( neuropatia ), sull’apparato digerente ( nausea vomito diarrea) , mentre quelle organo specifiche sono diverse a seconda della localizzazione della neoplasia ad esempio il tumore della mammella ha delle problematiche diverse da quello della prostata o dai melanomi. Sempre a titolo di esempio nelle persone con carcinoma della mammella ci possono essere limitazioni e dolori a carico della spalla, limitazioni per la presenza di un espansore , per gli esiti secondari ad inteventi chirurgici di ricostruzione della mammella, fibrosi secondaria alla radioterapia ect.

Pertanto la scelta di una attività fisica deve essere subordinata ad una specifica valutazione da parte di un medico esperto in Attività Fisica Adattata ( AFA).

Si parla di Attività Fisica Adattata, intendendo le attività derivanti da una serie di modifiche e di adattamenti apportati all’attività fisica per renderla fruibile da parte di persone che presentano limitazioni non solo fisiche ma anche psichiche o sociali. L’adattamento non è cosa semplice, perché richiede da parte di chi sovraintende all’attività delle specifiche conoscenze della malattia, una attenta valutazione della persona ed avere capacità professionali e relazionali che sono indispensabili in questo contesto.

Tra le attività che noi proponiamo c’è il Nordic Walking ovvero la camminata nordica. Questa tecnica nasce in Finlandia come tecnica per l’allenamento degli sciatori di sci di fondo nelle stagioni estive. Si avvale dell’uso di due bastoncini che presentano dei particolari guantini che li rendono solidali con l’arto superiore. I bastoncini a differenza del trekking , non servono da appoggio ma da spinta pertanto anche la parte superiore del corpo entra in azione portando all’attivazione di circa il 90 % della muscolatura del corpo. E’ una attività prevalentemente aerobica e pertanto si colloca tra le quelle che sono allenanti dal punto di vista cardiovascolare e particolarmente efficaci per attivare il metabolismo contrastando l’eccesso ponderale chiaramente sempre associato ad un adeguato regime nutrizionale. Alla tecnica classica del nordic walking si è affiancata una sua evoluzione il NORDIC POWER, tecnica che prevede l’uso di bastoncini modificati, o meglio appesantiti, con manipoli con peso variabile , da 0 grammi a 400 gr, e l’uso di elastici POWER BAND che vengono utilizzati per fare degli esercizi capaci di mettere in azione tutta la muscolatura che corpo. Ma la novità importante è approccio personalizzato di questa nuova disciplina che in base alla valutazione del paziente consente di formulare un programma di allenamento personalizzato, supervisionato da in istruttore opportunamente formato.

Crediamo che questo tipo di attività il NORDIC WALKING e la sua evoluzione in NORDIC POWER siano le attività di scelta nei pazienti con linfedema sia primitivo che secondario, è indispensabile comunque una valutazione medica preliminare ed una condivisione di un programma di allenamento con un istruttorie o Personal trainer formato per queste problematiche.

(Dottor Antonio Mander direttore U.O. di Riabilitazione Vascolare ed Oncologica Vaclav Vojta Roma e responsabile Medico del Servizio di Riabilitazione Vascolare ed Oncologica C.A.R Roma)

(Nella foto di copertina da destra la dottoressa Chiara Campostrini, il dottor Antonio Mander, Pino Dellasega e il dottor Franziskus Vendrame)

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